La polizia del Bronx ha arrestato i nove giovani tra i 16 e i 23 anni responsabili della feroce violenza incriminandoli per rapimento, aggressione, furto e sodomia
New York. Una gang del Bronx ha torturato per alcune ore due adolescenti e un adulto, sodomizzando con oggetti due delle vittime, solo perché le tre persone erano omosessuali.
Il brutale attacco, che ha creato sensazione a New York, è avvenuto nella sede della gang Latin King Goonies, una casa abbandonata nel Bronx, protetta da cani pitbull, usata dalla banda per i suoi festini. La polizia del Bronx ha arrestato i nove giovani tra i 16 e i 23 anni responsabili della feroce violenza incriminandoli per rapimento, aggressione, furto e sodomia.
«Questa incredibile aggressione è resa ancora più agghiacciante dal fatto che le vittime sono state prese di mira per il solo fatto di essere gay», ha affermato una portavoce del consiglio di quartiere del Bronx. Secondo la ricostruzione della polizia la gang ha costretto la prima vittima, un diciassettenne, a seguirli nella loro sede dove il ragazzo è stato picchiato, spogliato nudo, torturato con una lametta finché non ha confessato di avere avuto rapporti omosessuali con un trentenne. Ottenuta la ammissione la gang ha sodomizzato il giovane con il manico di legno di uno sturalavandini. Alcune ore dopo i nove hanno portato nella casa un secondo adolescente, che è stato spogliato e torturato a sua volta finché non ha ammesso di avere avuto rapporti sessuali con lo stesso trentenne.
Un’ora dopo la gang è riuscita ad attirare nella casa anche il trentenne, che si è presentato all’indirizzo convinto di partecipare a un party. L’uomo è stato percosso, spogliato e legato ad una sedia con una benda sugli occhi. Il suo amante diciassettenne è stato costretto a unirsi al pestaggio e a bruciare il pene dell’uomo con una sigaretta. Secondo la polizia gli abusi fisici e sessuali contro l’uomo sono durati alcune ore, con l’uso di una catena per picchiarlo e di una mini mazza da baseball per sodomizzarlo. «Si sono comportati come un branco di lupi, nove contro uno – ha commentato il capo della polizia di New York Raymond Kelly – oltre ad essere dei criminali sono anche dei codardi».
I criminali sono stati arrestati tre giorni dopo gli atti di violenza grazie a un abitante del quartiere che ha «soffiato» alla polizia il nome del capo della banda. L’aggressione è solo l’ultimo episodio di una serie di attacchi contro persone omosessuali. La scorsa settimana due uomini hanno aggredito un omosessuale nei pressi del bar Stonewall Inn, un simbolo della comunità gay di New York, urlando frasi di derisione.
Il mese scorso uno studente della Rutgers University si è suicidato lanciandosi da un ponte di New York dopo avere scoperto che un suo incontro con un altro uomo nella sua stanza al campus era stato catturato da una mini videocamera e trasmesso su Internet da alcuni compagni. Dall’inizio dell’anno vi sono state almeno 44 aggressioni a sfondo anti-gay a New York.
Lunedì 11 ottobre 2010 , di Il Secolo XIX